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Le projet qui vous sied le plus est :

La fête de l'aliénation
La fête des déconstructions
Le ciné-Club
Le concert

Comment avez-vous connus la Petite Martine (plusieurs réponses possibles) :

Par le net
Par des amiEs
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Casa Internazionale delle Donne






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Avviso alle naviganti la news
di informazione della Casa Internazionale Delle Donne

n°57 del 29 settembre 2006



in redazione:

M. Giulia Catemario, Loredana Monaco, Giovanna Olivieri,
Patrizia Regazzoni, Stefania Vulterini


Sono 30 anni che a Roma abbiamo
una Casa


di Giovanna Olivieri


Trent’anni fa - il 2 ottobre 1976 –
MLD Movimento di Liberazione della Donna occupava Palazzo Nardini di Via
del Governo Vecchio a Roma. La tenace resistenza allo sgombero, la
testardaggine nel rimboccarsi le maniche, il desiderio di una sede per le
iniziative e lo scambio fra i gruppi, l’adesione sempre più
massiccia di tante realtà trasformarono il vecchio palazzo in un
luogo vivo di relazioni, attività, idee che segnarono la vicenda
del femminismo romano e nazionale negli anni dal 1976 al 1981. Con le
sintetiche note  che seguono vogliamo ricordare un’esperienza
unica in Italia che ha coinvolto una generazione e che può ancora
parlare alle giovani donne di oggi.


(vedi approfondimenti)




Una morte annunciata: Safia Ama
Jan è stata uccisa a Kandahar


Fonte ANSA



Uccisa "perché lavorava per il governo" o forse semplicemente
perché era impegnata da cinque anni nella difesa dei bistrattati diritti
delle donne afghane. E' stato questo il destino di Safia Ama Jan, responsabile
delle questioni dei diritti femminili per la provincia di Kandahar, assassinata
oggi da uomini armati, forse taleban. Nell'Afghanistan che, dopo la caduta del
regime fondamentalista nel 2001, sembrava destinato a ripensare il loro ruolo
nella società, quello di Safia è solo l'ultimo di una lunga serie
di episodi di violenza contro le donne. Le afghane sono ancora vittime designate
di ogni sorta di abuso, soprattutto se partecipano attivamente alla vita
pubblica.

Safia Ama Jan, 50 anni, era davanti alla sua abitazione e stava salendo 
sulla macchina che avrebbe dovuto portarla al lavoro.

Poco dopo, un comandante dei taleban, il mullah Hayat Khan, ha rivendicato
l'omicidio con una chiamata effettuata da un telefono non rintracciabile.
"Abbiamo detto parecchie volte alla gente - ha minacciato - che chiunque
lavori per il governo verrà ucciso".

Safia lavorava per la difesa dei diritti delle donne sin dalla cacciata dei taleban
dopo l'intervento anglo-americano in Afghanistan ed era entrata a far parte del
ministero degli Affari femminili all'indomani della sua istituzione, nel 2002.

Dalle Nazioni Unite è immediatamente giunta una ferma condanna
dell'omicidio: "L'Unama (la missione Onu in Afghanistan) è sconvolta da
questo assassinio immotivato di una donna che stava solo lavorando per garantire a
tutte le donne del suo Paese un ruolo nel futuro dell'Afghanistan", ha
dichiarato un portavoce dell'Unama.

L'assassinio è avvenuto a Kandahar, ex roccaforte dei taleban
nell'Afghanistan meridionale, dove evidentemente la condizione delle donne, sebbene
molte siano oggi impegnate nella vita pubblica del Paese, non è migliorata
di molto. Dopo il 2001 le donne hanno nuovamente avuto accesso all'istruzione, alle
elezioni e ora non devono più indossare il burqa, ma grosse parti della
società non le ritengono ancora legittimate ad avere gli stessi diritti degli
uomini…

…Il suo non è un caso isolato: impiegate degli uffici elettorali,
conduttrici televisive, collaboratrici di Ong straniere sono state tutte bersaglio
di numerosi episodi di violenza. E oltre ai loro casi, denunciati e giunti alle
orecchie degli occidentali, sono senza dubbio molti i soprusi consumatisi in
segreto.






EVENTI
class="style4">di OTTOBRE



> Israele sul confine da Tel Aviv e Beirut,
appunti di cronaca dalla Galilea.L’esperienza delle donne per la
pace. Incontro con RONI BEN EFRAT
giornalista, editor della rivista “Challenge”, Tel Aviv
intervistata da: Nella Condorelli Ass. Articolo 21. Liberi di, Elisa
Marincola, Rai  News 24. Mercoledì 4 ottobre, Ore
17.30
Organizza: WILPF–Italia, AWMR–Italia,
Mediterranean Women Press Network con la collaborazione di: Articolo
21. Liberi di


> Incontro con una ragazza del secolo scorso class="style1">ROSSANA ROSSANDA alla Casa Internazionale delle Donne.
Maria Luisa Boccia, Manuela Fraire, Bianca Pomeranzi
presentano l'ultimo libro di Rossana Rossanda (Einaudi, 2005). Il racconto di
una vita: la politica come educazione sentimentale. Lunedì 9
ottobre ore 20.30
Organizza: Generi e generazioni



> Presentazione del libro Il giardino di Shahrzad
di Vida (nome dietro cui si celano tre lesbiche e
una transessuale che parlano da luoghi diversi: Iran, Europa e Stati
uniti). Saranno presenti: Nadia Pizzuti giornalista,
Maria Rosa Cutrufelli, scrittrice, Vladimir
Luxuria
parlamentare Mercoledì 11 ottobre ore
19.00
  Organizza: Zora Neale Hurston (vedi approfondimenti)




> Inizia il corso di di Storia antica del genere femminile class="style1">Rappresentazioni del femminile antico, a cura
della dott.ra Maria Paola Fiorensoli.
Lunedì 16 ottobre ore 18-19,30 (il programma
è pubblicato sulla home del sito)



> Il corso avanzato di scrittura di Valeria
Viganò
riparte mercoledì 18 ottobre alle ore
18.30
sempre presso la Libreria della Casa Internazionale delle
Donne per info vulterini@tiscali.it tel.347 8419378





class="style3">SEGNALIAMO



>
Oggi, dopo 22 anni di abbandono, sono iniziati i
lavori di restauro di Palazzo Nardini. In data ancora
da definire (ma a breve, e ve ne daremo tempestiva notizia) nel cortile
e nel portico sarà allestita una mostra
fotografica
e documentaria sulla vita del Governo
Vecchio
e i suoi graffiti nella quale saranno esposti a cura
di Archivia, sia manifesti e locandine, sia foto, sia una cronologia
delle attività della Casa della Donna. La mostra sarà
itinerante e potrà essere esposta in altre sedi.color="#990000">






color="#990000">APPROFONDIMENTI



> Casa della donna di Via Governo
Vecchio


di Maria Paola Fiorensoli

Il Governo Vecchio,
perché sempre e solo così è stato chiamato Palazzo
Nardini, sede del Bargello, delpotere civile nella Roma
capitale dello Stato teocratico della Chiesa, è stato nei
ricordi femministi uno spazio antico, articolato in un cortile, uno
scalone, un loggiato, corridoi e stanze a perdersi tra calcinacci,
affreschi vecchi e nuovi e scritte, che ha trasceso la sua
spazialità fisica per acquisirne una sentimentale e politica,
diventando il luogo romano del femminismo.


Eventi, relazioni e affetti ivi contenuti hanno
superato le sue mura, dilatando l’esperienza di quel tempo breve
nel proseguire delle vite e per nessuna è stato possibile
lasciarlo. Spazio e tempo madre del successivo trascorrere dei
giorni, nel privato e nel pubblico; del costruire altri luoghi
individuali e collettivi, reali e immaginari; madre della Casa
Internazionale delle donne alla Lungara.


Il palazzo, tratto dal silenzio e
dall’abbandono dalle donne che ne hanno aperto le porte a una
cittadinanza femminile, territoriale e di genere, ha visto crescere -
attraverso l’autocoscienza, le pratiche della sorellanza e il
libero relazionarsi delle idee e dei corpi - la partecipazione, i
desideri, le lotte e la speranza di cambiare l’ordine dato,
troppo frettolosamente considerato scomparso.


Giorno dopo giorno, è diventato luogo
sempre più necessario d’incontro, di ricerca e
d’affermazione d’identità. Un luogo
sessuato, espressione di quella “stanza tutta per
sé” che si dà come presupposto di libertà
individuale e collettiva e permette la grande avventura del dirsi e
dire il mondo. Non accade spesso che in tante, e nello stesso momento,
si sperimenti questa forza e questa gioia, ed è
l’eredità impiegata per costruire per noi e per le altre
non il privilegio, ma il diritto agito alla parola.






Breve storia di un'occupazione

di Giovanna Olivieri


Convocata come caccia al tesoro riservata
alle donne da MLD - Movimento di Liberazione della
Donna
– attraverso Radio Donna, con appuntamento a Chiesa
Nuova, il 2 ottobre 1976 comincia
l’occupazione di Palazzo Nardini di Via Governo
Vecchio. Per fronteggiare lo sgombero si stabiliscono turni notturni di
presenza, si organizzano attività di sostegno
all’occupazione e iniziative di presenza politica. Il 10 ottobre
la festa Aspettando la polizia organizzata
dal Gruppo Romano di Teatro femminista Le streghe, con Giovanna
Marinuzzi, Daisy Lumini, Ines Carmona, Gabriella Ferri, Michela Caruso,
Stefania Casini, Dacia Maraini, Maria Monti, Giovanna Marini, Emanuela
Kusterman e Simo & Susy richiama tante donne alla Casa; nello
stesso mese sono inaugurati il Consultorio del
Collettivo Self Help MLD e l&rsq!
uo;Asilo nido
, aperto anche al quartiere, e si forma il
Collettivo contro la violenza alle donne. A novembre e dicembre
si svolgono i convegni su informazione sessuale e
contraccettiva
  e sulla proposta di legge per il
50% di posti di lavoro alle donne e la preparazione
della manifestazione con fiaccolata Riprendiamoci la
notte
contro la violenza alle donne alla quale arrivarono,
inaspettate, migliaia di donne.

Rintuzzata l’ennesima minaccia di sgombero, da maggio
1977 iniziano le adesioni
all’occupazione
di gruppi femministi, collettivi di
quartiere, collettivi scolastici e universitari; anche il secondo e
il terzo piano dello stabile vengono occupati e fervono i lavori di
sistemazione. La casa, senza luce fino a settembre, nonostante le
molte petizioni e una manifestazione al Campidoglio, diventa punto di
incontro fra varie realtà romane per assemblee di mobilitazione
e convegni: la violenza sessuale e l’aborto sono i temi di due
grandi manifestazioni, e fra gli eventi più significativi
dell’anno si annoverano il Convegno internazionale
sulla salute delle donne
, la partecipazione alla
manifestazione dei metalmeccanici con uno spezzone separato,
l’assemblea dopo lo choc dell’uccisione di Giorgiana Masi
e la manifestazione di solidarietà con C!
laudia Caputi; ed è alla casa che MLD, UDI e gruppi femministi cominciano
riunirsi per il progetto di legge sull’aborto.

Il 1978 vede al centro dell’agenda: il
Convegno sul separatismo, il
Convegno sul salario alle donne per la riproduzione della
forza lavoro
, il Convegno
nazionale
Donne e
informazione
, l’ Incontro nazionale
sulle pratiche del parto e sulla maternità
, il
Convegno internazionale femminista sulla violenza contro
la donna
, il Convegno nazionale su
contraccettivi e aborto
che richiama 2000 donne da tutta
l’Italia. E nella stanza affrescata con i fenicotteri si
inaugura la redazione di Quotidiano donna (che
è poi un settimanale), nato il 6 maggio '78, tiratura 80 mila
copie, direttrice responsabile Emanuela Moroli, autogestito e
autofinanziato con le vendite e le sottoscrizioni.

La discussione sul terrorismo  - sia quello
dell’assalto a Radio Città Futura durante la
trasmissione di Radio Donna con il ferimento delle donne del
Collettivo Casalinghe da parte di un commando neofascista, sia
dell’assalto al carcere di Torino del “gruppo di fuoco di
sole compagne” o delle nuove leve
dell’Autonomia alle manifestazioni - aprono il
calendario del 1979. Gli incontri sul lavoro e le
elezioni europee, il Convegno Sessualità e denaro,
 l’elaborazione della Legge di iniziativa
popolare contro la violenza sessuale
, la Conferenza stampa
di Kate Millet, il Concerto Rock nel cortile, le
trasmissioni di Radio Lilith nello studio al Primo
Piano, l’entrata in funzione dell’ostello
e del bar, l’inauguraz!
ione del Centro Culturale Virginia Woolf Università delle
donne, i tanti tavoli di raccolta firme per la legge sulla violenza sessuale
animano un incessante andirivieni fra le sue stanze e l’esterno.

La difesa della legge sull’aborto, sia per la sua attuazione,
messa in difficoltà dall’obiezione di coscienza, sia per
i referendum abrogativi proposti dal Movimento per la Vita e dal
Partito Radicale è motivo di molte mobilitazioni del
1980, così come la legge sul finanziamento ai
giornali che esclude i periodici e la consegna delle 300.000 firme
raccolte per la proposta di legge contro la violenza sessuale. Il
Convegno sull’infanticidio, il Convegno
Ristrutturazione economica e sociale: organizzazione
autonoma delle donne nella attuale fase politica
,
il Convegno nazionale Cinema e video
delle donne
e ilConvegno Donne e lavoro
propongono altri temi di discussione, mentre cominciano a
farsi sentire le difficoltà di un palazzo che ha bisogno di
più radicali restauri e il problema di!
una difficile convivenza dei Collettivi con le donne in difficoltà che vi
arrivano sempre più numerose in cerca di casa, lavoro, sostegno
psicologico ed economico.

Nel 1981 proseguono i Corsi del Centro Virginia
Woolf, alla Casa si trasferisce il Centro
Documentazione
Studi sul Femminismo, 
viene aperta una ludoteca, si protesta contro i missili e si
manifesta per il disarmo, si organizza una Rassegna di film e
audiovisivi
realizzati da donne. A giugno e a dicembre si
svolgono il Primo e il Secondo Incontro nazionale
di
donne lesbiche e nasce la
redazione della Bollettina del CLI Collegamento Lesbiche Italiane. Il
21/22 novembre il Convegno I diritti e gli spazi delle
donne, come difenderli e conquistarne di nuovi
si
concluderà con la petizione popolare al sindaco sulla
invivibilità della Casa della Donna. A maggio del 1982 il
Sindaco in visita alla Casa constata le condizioni di fatiscenza e
comincia la trattativa che vedrà all’inizio!
due opzioni: restauro o nuova sede. La trattativa si concluderà con
l’assegnazione di una parte del Palazzo del Buon Pastore, mentre il Governo
Vecchio, già abbandonato dai collettivi, sarà sgomberato dalle
ultimi abitanti che vi si erano installate con un’irruzione della polizia il
17 Settembre del 1984.

Alla Casa delle donne hanno operato tantissimi gruppi e collettivi;
di alcuni abbiamo trovato tracce e ve li proponiamo in ordine
alfabetico. Ovviamente l’elenco é lacunoso e ci
auguriamo che possa essere integrato da ulteriori ricerche.



Gruppi e Collettivi della Casa della donna Via Governo Vecchio:


  • Associazione culturale Casa della Donna

  • Centro Documentazione e Studi sul femminismo

  • CLI, Collegamento Lesbiche Italiane; riunione il martedì ore
    20

  • Collettivo alimentazione alternativa e salute della donna;
    riunione il venerdì ore 16.30

  • Collettivo Alitalia

  • Collettivo Artemide, donne lesbiche in rivolta

  • Collettivo autogestione; riunione martedì
    giovedì e sabato ore 15

  • Collettivo Camera oscura

  • Collettivo contro la violenza sulle donne; riunione
    mercoledì ore 17 e 30

  • Collettivo danza del Governo Vecchio; riunione il martedì e
    venerdì 2° piano portico

  • Collettivo delle casalinghe; riunione il lunedì ore 17

  • Collettivo delle studentesse Mariarosa è minorenne

  • Collettivo di artigianato le rospe nere

  • Collettivo donna e immagine

  • Collettivo donne e lavoro

  • Collettivo Donne e malattia mentale

  • Collettivo Donne e Politica

  • Collettivo eroina del Governo Vecchio

  • Collettivo Insegnanti

  • Collettivo la Mimosa; riunione mercoledì ore 19,
    sabato ore 15

  • Collettivo Lotta femminista

  • Collettivo per il salario al lavoro domestico

  • Collettivo per l’autofinanziamento (vendita usato)

  • Collettivo self-help MLD; lunedì, mercoledì e
    venerdì ore 16 e 30

  • Collettivo separate sole e divorziate; riunione
    martedì ore 17

  • Collettivo sul parto

  • Comitato di gestione del Governo Vecchio; riunione sabato ore 18

  • Comitato donne unite CDU

  • Consulenza legale con Tina Lagostena Basso e Grazia Volo

  • Coordinamento dei Consultori

  • Coordinamento donne contro l’energia nucleare

  • Coordinamento giuridico; lunedì ore 17 e 30

  • Donne insieme; giovedì e sabato corsi di lingue e
    di chitarra

  • Gruppo AIDOS

  • Gruppo astrologico del Governo Vecchio

  • Gruppo di teatro Le streghe

  • Gruppo Erba Voglio

  • Gruppo rifiutare

  • Ludoteca delle donne

  • MLD - Movimento di Liberazione della Donna

  • Ostello La bella addormentata, poi cambia nome e si chiama
    Pink Panter

  • Posto di ristoro Alla luna guduriona poi l’oca
    ladra

  • Radio donna, riunione il martedì, trasmette a Radio
    Città futura

  • Redazione Bollettino del CLI

  • Redazione Quotidiano Donna

  • Redazione Radio Lilith




Essere omosessuali in Iran è
una malattia mortale

di Stefania Vulterini


"Chi è la misteriosa Shahrzad che
dà il titolo a questo libro? Di Shahrzad si sa che non è
una reincarnazione della celebre narratrice delle Mille e una Notte. Si
sa invece che è nata a Shiraz, vive a Roma, studia la
civiltà del vino nell’antica Persia ed è da sempre
innamorata della sua amica d’infanzia Parvin….

E chi è Vida? Dietro questa firma si cela un gruppo di persone. Persone
coraggiose al punto da osare denunciare la condizione delle minoranze sessuali in
Iran, ma non incoscienti al punto di uscire allo scoperto, quando, sfumate le
speranze di una svolta libertaria, il loro paese rischia di ripiombare
nell’oscurantismo. Vida è un nome di donna persiana, acronimo di tre
giovani lesbiche e una transessuale che parlano da luoghi diversi: l’Iran,
l’Europa e gli Stati Uniti.  Vida è l’equivalente di
Chiara, in italiano, ma rimanda anche alla conoscenza, in sanscrito, e alla vita,
in spagnolo.

Il testo, inedito in persiano, e ora pubblicato in Italia pubblicato, è
una composizione a più voci, la storia di un percorso personale e
collettivo verso la consapevolezza. Ma è anche un duro atto di accusa
contro la sharia, la legge islamica che punisce con la pena capitale i rapporti
tra persone dello stesso sesso”.

Le parole di Virginia Gorgan, traduttrice di questo testo meritoriamente
pubblicato da Il dito e la luna, ci portano direttamente al cuore del libro, che
è nello stesso tempo un discorso sull’amore, una riflessione
politica sulle relazioni fra donne, un romanzo di formazione, una cavalcata nel
Weblogestan- la blogosfera iraniana-, una decisa denuncia del
fondamentalismo , ma anche una dichiarazione di appartenenza e di rispetto
per il proprio paese, l’Iran e per quelle donne e uomini che combattono per
riportare nella società iraniana la cultura della vita, dei diritti, del
rispetto delle diversità, della poesia e, perché no, del vino.

Perché se forse mai la Persia è stata il paese delle mille e una
notte, certo non è neanche quello della notte buia in cui lo vuole
inghiottire un regime oscurantista che ha in odio soprattutto la libertà
femminile e l’espressione delle singolarità e delle differenze.

“Essere omosessuali in Iran è una malattia mortale” annota
Shahrzad nel suo diario.

Ma la società iraniana ha sempre attuato delle strategie di resistenza e
forme di contrattacco e la comunità LGBT ha da subito cominciato ad
utilizzare internet per esprimersi liberamente e sono fioriti associazioni e siti
LGBT sia nel paese degli ayatollah sia tra gli iraniani della diaspora.

La seconda parte del libro offre a noi lettori occidentali la possibilità di
leggere moltissimi di questi scambi in rete  su tematiche centrali anche da noi
quali visibilità, omofobia, censura e autocensura, coming out e
omosocialità, transessualità e poi Corano e legge islamica,
compatibilità tra fede in Dio e omosessualità, mobilitazione
internazionale contro la repressione, diritto d’asilo.

Giustamente scrive la curatrice del libro “Il blog segna il passaggio da un
io ripiegato su se stesso, oppresso dalla vergogna e dalle interdizioni, a un
sé collettivo e ancora più a un Noi”.




APPUNTI E SPUNTI DAGLI EVENTI




>La tappa romana di Europan Truck Tour
For Diversity - Against Discrimination


di Patrizia Regazzoni



Il 14 settembre Roma ha messo in piazza (del Popolo), per un'intera
giornata, storie di ordinaria discriminazione della sua città e
della sua provincia- dal sessismo, alla violenza, alla prevaricazione
verso gli omosessuali- con tir tematici e stand. Nel primo pomeriggio
le donne delle associazioni e della Casa Internazionale delle Donne,
che era presente con uno stand, hanno parlato con grande passione
sul tema "Le radici sessiste dell'Europa: dalla cultura dello stupro
alla libertà femminile". Quindi c'è stato l'incontro
tra le associazioni e le istituzioni rappresentate dalla ministra
delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini. Un diluvio
universale e implacabile è venuto giù per tutta la
giornata impedendo all' Orchestra di Piazza Vittorio di finirla in
musica e a noi di tornare a casa asciutte.



ARTICOLI



> Chi ha paura di Ahmadinejad? Un milione di firme per le
donne iraniane


di Nadia Pizzuti (dal sito href="http://www.controparola.it">www.controparola.it)


Ai tempi di Khatami il riformista, le iraniane
speravano che le cose sarebbero cambiate, soprattutto speravano che
sarebbero cambiate le leggi, ispirate alla sharia, che considerano le
donne cittadini di serie B. Oggi le iraniane hanno una maggiore
visibilità e le norme sul 'velo' coatto appaiono meno rigide, ma
le leggi sono rimaste praticamente immutate. Con l'avvento di
Ahmadinejad l'oltranzista, il regime islamico vorrebbe vedere le donne
tornare al focolare domestico, ridotte al ruolo di madri di famiglia. O
al massimo le usa per riempire le piazze, quando urge mostrare al mondo
il consenso delle masse sul diritto dell'Iran a sviluppare un programma
nucleare.

In un paese dove le donne rappresentano oltre il 65% della
popolazione universitaria e sono presenti in tutti i settori della
società, la legge autorizza la poligamia e, in caso di
divorzio, garantisce all'uomo diritti molto superiori a quelli della
donna, a cominciare dalla custodia dei figli, quasi sempre concessa
agli ex mariti. In Iran, inoltre, alle donne spetta soltanto la
metà dell'eredità rispetto ai fratelli maschi,
così come la metà rispetto agli uomini vale la
testimonianza di una donna in tribunale e la metà è il
valore del 'prezzo del sangue', cioè la somma da pagare se si
provoca la morte accidentale di una persona.

Oggi in Iran qualsiasi istanza, protesta o proposta a favore delle donne
rischia di finire in un vicolo cieco o di essere duramente repressa. L'8
marzo scorso, la polizia ha picchiato e arrestato decine di attiviste che
celebravano la giornata mondiale della donna in un parco di Teheran.

Ma le iraniane non si danno per vinte. L'ultima sfida l'ha lanciata Shirin
Ebadi, la prima musulmana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la pace, nel
2003. L'avvocata e giurista è infatti la prima firmataria di un
appello per una riforma radicale delle leggi che discriminano le donne. La
campagna, avviata a fine agosto, punta a raccogliere un milione di firme - in
Iran e all'estero - per poi presentare un disegno di legge al parlamento di
Teheran.

"Le leggi non sono al passo con l'evoluzione della nostra
società. Noi chiediamo una riforma che rispecchi gli impegni assunti
dal nostro governo quando ha sottoscritto le convenzioni internazionali sui
diritti umani'', ha spiegato Ebadi a un gruppo di giornaliste e giornalisti a
Roma.

L'iniziativa prevede tra l'altro una raccolta di firme porta a porta, anche
in località remote dell'Iran, e la possibilità di aderire via
Internet. Le cento prime firmatarie iraniane - tra cui la poeta Simin
Behbahani, la scrittrice e editrice Shahla Lahiji e la regista Tahmineh
Milani - contano su un forte sostegno internazionale: chi vuole aderire
troverà un modulo in inglese nel sito href="http://www.we-change.org">www.we-change.org.



CORSI




> Laboratorio di
scrittura e narrazione  condotto da Valeria
Viganò


L’analisi e la pratica del  narrare tra  espressione del
sé e immaginazione


Sono aperte le iscrizioni al corso di scrittura di
Valeria Viganò che si tiene per il quarto anno alla Casa
Internazionale delle Donne. Il corso inizierà
mercoledì 24 gennaio 2007 , si articolerà
in 10 lezioni di 2 ore ciascuna mercoledì dalle 18.30 alle
20.30

Per info vulterini@tiscali.it
Tel.3478419378


Il laboratorio sarà condotto in dieci lezioni
di due ore ciascuna. Avrà due fasi che si alterneranno e faranno
da supporto reciproco per la comprensione della materia
“scrittura” , nel suo aspetto teorico e pratico. Vi
sarà una parte dedicata alle ragioni e alla necessità
della rappresentazione scritta, con frequenti incursioni nella
saggistica che si è occupata direttamente dei metodi e dei modi
della scrittura  e il confronto con alcuni testi della narrativa
novecentesca. Vi sarà poi l’aspetto più concreto nel
quale le partecipanti si misureranno con molti esercizi e produzione di
testi  sui quali verrà proposta, in ogni lezione,
un’analisi collettiva  dell’espressione linguistica,
della trama o dei personaggi, . L’aspetto di laboratorio
assumerà qui il suo valore di lavoro collegiale nel quale tutte
sono chiamate a esp!
rimere un parere critico sulle pagine prodotte da sé e dalle altre.
L’intento del laboratorio è perciò non solo quello di capire le
forme del romanzo e del racconto e di imparare a solidificare le personali
tensioni verso l’espressione di contenuti, ma  anche quello di
sviluppare una lettura attenta e diversa da quella del lettore comune, al fine di
assumere la necessaria capacità di valutazione dei propri testi.

 L’intento del laboratorio è anche la cura delle capacità
sensoriali della percezione della realtà, dell’uso immaginativo della
mente, dell’efficacia restitutiva della parola.  Sarà la ricerca
di un nuovo modo di vedere, pensare, immaginare lontano dagli stereotipi correnti,
alla ricerca di quella lingua nuova che Ingeborg Bachmann  poneva come
imperativo essenziale del lavoro dello scrittore.

 

Punti essenziali trattati:



  • Acquisizione, visione, restituzione

  • I personaggi, la storia, l’ambientazione

  • Autobiografismo o autenticità

  • La punteggiatura e il ritmo

  • Tempo cronologico e acronologico: le unità di tempo e
    spazio

  • Il punto di vista

  • Il superfluo e il necessario

  • Motivazioni, scopi, efficacia

  • Trasformazione da lettura passiva a lettura attiva

  • Etica della Scrittura

  • La sessualità della scrittura

Il laboratorio prevede una serie di esercizi  da svolgere in
classe e a casa che hanno lo scopo  di insegnare a scrivere
narrativa e non solo,  a usare le parole giuste con un
ampliamento lessicale, a trovare chiarezza e strutturazione del
pensiero e dell’espressione, a leggere in modo più
approfondito. color="#990000">





> Corso di lettura Il
piacere di leggere ossia le radici oscure del
desiderio


condotto da Sandra Giuliani  


Lo stage si articola in 15 incontri (30 ore), ogni
Mercoledì dalle ore 21.00 alle ore 23.00 Inizio previsto: 25
ottobre. Max partecipanti: 20  Min. 10

Per prenotazioni: vulterini@tiscali.it - href="mailto:sandra_giuliani@fastwebnet.it">sandra_giuliani@fastwebnet.it -
tel 3478419378 


Introduzione



La lettura può essere un piacere, solo in parte rinforzato
dall'oggetto libro, o un evento occasionale fortemente motivato
dall'oggetto, a cui resta legato, senza produrre la certezza di un comportamento
ripetibile.

In tutti i casi, leggere è un processo che implica (mette
in gioco) diverse attività e competenze,  un
fenomeno perché evidenzia un comportamento osservabile
(movimento degli occhi, posizione del corpo) e una tecnica che
si crede di avere assunta definitivamente tanto tempo fa  e che, invece, si
raffina e si allena di continuo.

Leggere bene: esiste una qualità della lettura che ci
caratterizza e che ci fa scegliere testi o autori di un certo tipo - una specie
di risonanza interna - e ce ne fa rifiutare altri, spesso a priori. Se si
impara a leggere aumentano le scelte di lettura.


Leggere bene: esiste dentro di noi un pensiero narrativo, un
insieme di strutture cognitive ed emotive che ci consente di organizzare la
nostra esperienza quotidiana trasformandola in vissuto così come ci
permette, inconsapevolmente, la comprensione di una storia. Interpretare,
inferire, ricondurre al nostro punto di vista, partecipare, immaginare e
commuoverci sono tutte attività e processi che “accadono”
durante la lettura così come “disegnano” la vita. Se si
impara a leggere aumentano le possibilità di cambiare la nostra
vita.


Per leggere bene dobbiamo mettere in crisi
(“incrinare”) il nostro atteggiamento, le abitudini e le nostre
certezze di lettura per scoprire il volto che abbiamo mentre sfogliamo un
libro.





Calendario di ottobre




Mercoledì 4 Ore 17.30

Israele sul confine. Da Tel Aviv e Beirut, appunti di
cronaca dalla Galilea.


L’esperienza delle donne per la
pace.


Incontro con Roni Ben Efrat, giornalista, editor
della rivista “Challenge”, Tel
Aviv.

Intervistata da Nella Condorelli, Ass. Articolo 21.
Liberi di, Elisa Marincola, Rai News
24

Organizza: Wilpf -Italia, Awmr –Italia, Mediterranean
Women Pres Network, con la collaborazione dell’associazione
Articolo 21. Liberi di


Sabato 7 Ore  10.00

Giornata dell’allattamento materno promossa dall’Ordine
delle Ostetriche di Roma in collaborazione con gli Ordini
Provinciali delle Ostetriche del Lazio e la Leche League Italia

Convegno: Parliamo di latte di Mamma
(3° edizione).

Partecipano Marina Baldocci, Sheri Khan, M. Ersilia
Armeni.


Esposizione dei lavori dei ragazzi, delle scuole del Comune di
Genzano, Roma.

Cineteca: proiezione di filmati e diapositive. Attività
ludiche di intrattenimento

Organizza: Ordine delle Ostetriche di Roma, in collaborazione
con gli Ordini Provinciali delle Ostetriche del Lazio e la Leche
League Italia


Lunedì 9 Ore 20.30

Incontro con una ragazza del secolo
scorso


Maria Luisa Boccia, Manuela Fraire, Bianca Pomeranzi
presentano l’ultimo libro di Rossana
Rossanda
(Einaudi 2005). Sarà presente
l’autrice

Organizza: Generi e Generazioni



Giovedì 19 (ora non pervenuta)

Franca Orletti (Università di Roma 3) presenta il volume:
Linguaggio e genere. Grammatica e usi. A cura di
Silvia Luraghi e Anna Olita Con contributi
di C. Andorno, C. Bazzanella, M. Chini, C. Demarca, U. Doleschal, O. Fornaia,
S. Nuraghi, M. Manera, G. Manzelli, F. Menz, A. Olita, A. M. Thomton, C.
Vallini. Saranno presenti le curatrici del volume, l’editore e alcuni
degli autori Organizza: Università di Pavia Dipartimento di
Linguistica


Venerdì 20 ore 16.00

Mostra fotografica e proiezione Fotografie in movimento.
Seguendo la Dea
di Jacqueline Domin.
Organizza: Il paese delle donne


Sabato 21 Ore 9.30

Presentazione di La Casa dei Libri di
Baghdad
, il progetto di ricostruzione della Biblioteca di
Baghdad nell’ambito del programma Biblioteche solidali.
Partecipano alla iniziativa, tra gli altri:

Saad Eskander (Iraqi National Library and Archives di Baghdad),
Fabio Alberti (Un Ponte per), Anna Paolini
(UNESCO Parigi), Jan Urban (GEMA Institute of Restoration di
Praga) e Antonia Ida Fontana (Biblioteca Nazionale Centrale di
Firenze)

Organizza: Area Cultura Casa Int.le delle
Donne


Mercoledì 25 Ore 18.00

TESI e INCONTRI. Temi ed argomenti in discussione a partire da tesi
di laurea di donne “Quotidiano Donna” e il movimento
femminista degli anni ‘70. Tesi discussa nell’anno
accademico 2005/06, facoltà di Scienze Politiche, Roma, La
Sapienza. Sarà presentata da: Emanuela Moroli,
Beatrice Pisa, Elisa Salvati


Organizza: Area Cultura Casa Int.le delle
Donne


Sabato 28 Ore 10.00

Forum sulla violenza

Organizza: AFFI








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